Indice dell’articolo
Il 20 maggio 2015 tramite il blog ufficiale di Google Webmaster Central è stato annunciato uno storico passaggio che ha visto gli Strumenti per Webmaster di Google trasformarsi in Google Search Console. Quella che poteva sembrare una pura operazione di rebranding è stata in realtà una vera e propria transizione verso una nuova piattaforma che promette interessanti novità di sviluppo e sopratutto un nuovo approccio di comunicazione tra Google ed i webmaster.
Vecchia interfaccia Google Search Console
La nuova Google Search Console oltre a confermare tutta una serie di funzionalità degli Strumenti per Webmaster offre nuove risorse a disposizione dei gestori di siti web per controllare vari aspetti legati alle performance del sito ed alla visibilità su Google.
La vecchia interfaccia della Search Console era divisa in 8 sezioni:
Nuova interfaccia Google Search Console
Un ulteriore cambiamento di Search Console è avvenuto ad inizio 2018 quando Google ha lanciato ufficialmente la nuova versione di GSC che era già da qualche mese in beta.
Anche se oggi, quando ci si iscrive per la prima volta a Google Search Console, si passa attraverso la nuova interfaccia è ancora possibile effettuare uno switch alla vecchia. Nel momento i cui scrivo questo aggiornamento (gennaio 2019) Google sta ancora passando funzionalità dalla vecchia alla nuova GSC visto che la comunità dei webmaster lamenta una scarsa efficacia del nuovo pannello.
La nuova GSC è divisa in 8 sezioni:
10 attività che puoi fare per migliorare la SEO del sito (e come Google Search Console può aiutarti)
I dati strutturati aiutano Google a capire ed indicizzare meglio i contenuti di un sito; inserire il mark up dei dati strutturati può essere utile per far mostrare informazioni aggiuntive del proprio sito direttamente nell’anteprima (snippet) dei risultati di ricerca.
Esegui il markup delle parti pertinenti delle tue pagine web per aiutare il motore di ricerca a capire di cosa tratta il tuo contenuto e tramite la dashboard Dati strutturati all’interno di Google Search Console verifica se l’implementazione e la scansione dei tuoi contenuti è stata fatta correttamente.
Il tag title e la meta descrizione delle pagine del sito sono gli elementi che vengono mostrati all’interno dello snippet di Google; assicurati che i tuoi titoli e descrizioni rispettino i parametri di lunghezza e verifica che non ci siano duplicazioni di elementi.
Il report Analisi delle ricerche permette di analizzare le performance del proprio sito su Google confrontando click, visualizzazioni, ctr e posizione media per diversi intervalli temporali (i dati all’interno di Google Search Console fanno riferimento agli ultimi 90 giorni).
Questo report permette di svolgere analisi molto utili:
Nella sezione link in ingresso possiamo capire quali sono i siti che ci linkano e con quali anchor text; questo rapporto è utile per tenere sotto controllo i link al sito e capire se ci sono link anomali (troppi link dallo stesso sito, anchor text spam, etc..).
Un’altra attività utile è quella di analizzare i siti che linkano per sviluppare attività di business (es: partnership, collaborazioni, etc..)
In una strategia SEO i link interni contano quanto quelli esterni in quanto contribuiscono a dare importanza ai contenuti del nostro sito sia lato utente che motore di ricerca. Analizza quali sono le pagine più linkate e vedi se effettivamente sono le pagine per te più strategiche.
Per ogni sito web è corretto selezionare un pubblico target di riferimento a seconda della località e della lingua a cui quel sito è rivolto; tramite l’implementazione dell’attributo hreflang è possibile comunicare ai motori di ricerca la combinazione lingua/Paese del nostro sito.
In caso di sito multilingua in Google Search Console vanno verificate tante versioni quante sono le combinazioni lingua/Paese. Una volta veirificate all’interno del pannello possiamo controllare che l’implementazione hreflang sia stata fatta correttamente e possiamo impostare manualmente una lingua di preferenza.
La corretta fruibilità di un sito dai dispositivi mobile è un fattore di posizionamento che Google considera molto importante. Per un sito mobile friendly sono necessari degli accorgimenti tecnici che permettano una perfetta interazione dell’utente con i nostri contenuti.
In Google Search Console è Google stesso che ci viene in aiuto per rendere usabile lato mobile il nostro sito segnalandoci quelli che sono gli elementi da ottimizzare.
Il rapporto Stati dell’indicizzazione può esserci utile per capire come Google scansiona il nostro sito e per rilevare eventuali criticità; tramite il rapporto possiamo vedere il grafico giornaliero delle pagine del nostro sito che Google ha inserito nel suo indice e confrontarlo con le pagine a cui invece non ha avuto accesso a causa di restrizioni. Nella sezione risorse bloccate possiamo vedere se il nostro file robots.txt sta bloccando al bot l’indicizzazione di alcune risorse che invece dovrebbero essere accessibili (come ad esempio file css e javascript). Per testare il file robots.txt Google ci mette a disposizione uno strumento all’interno della sezione Scansione > Tester del file robots.txt.
Nella sezione errori di scansione Google ci segnala tutte le problematiche legate all’accesso al nostro sito, dalle più gravi come problemi di server ed errori DNS alle più soft come pagine non trovate. Bisogna sempre tenere sotto controllo questa sezione per capire se il nostro sito sta generando delle anomalie. Uno dei problemi più comuni nell’ambito SEO è un aumento delle pagine non trovate (404) dovute a cambiamenti del sito stesso (es: variazione della struttura url).
Il file sitemap è uno degli elementi più conosciuti in ambito SEO e permette ad un webmaster di indicare al motore di ricerca quali sono le pagine del sito e che priorità hanno; la sitemap è una “fotografia” dell’architettura del nostro sito e ci permette di comunicare a Google l’organizzazione dei nostri contenuti.
È possibile utilizzare una Sitemap per comunicare a Google i metadati relativi a tipi specifici di contenuti presenti nel nostro sito come video, immagini e contenuti per dispositivi mobili.
Capita a volte che effettuiamo delle modifiche ai nostri contenuti e che vorremmo fare in modo che vengano subito indicizzati da Google con le nuove informazioni. Tramite Google Search Console abbiamo a disposizione uno strumento che ci permette di aggiornare la pagina web nella Ricerca Google.
La funzione si chiama Invia a indice e si trova all’interno dello strumento Visualizza come Google. Questo strumento ci permette di chiedere a Google di riscansionare una o più pagine (fino a 500 url al mese) del nostro sito e inviarle all’indice di Google.
Ti ringrazio per l’articolo molto interessante…
Volevo chiederti un chiarimento riguardo al punto 9: quando aumentano le pagine non trovate (errore 404) perché sono state cancellate, cosa consigli di fare? E la cosa può influire sul posizionamento?
A me hanno detto di aspettare: prima o poi Google, indicizzando di nuove, li rimuove da solo… è corretto?
Ciao Mauro,
prima di decidere cosa fare è necessario capire il perché le pagine 404 sono state generate; i motivi possono essere tanti ed ognuno può avere una soluzione ottimale. Per prima cosa devi analizzare i singoli errori (tramite la Search Console) e capire se l’errore è un 404 soft o “hard”. Gli errori 404 soft si generano quando Google non trova la risorsa richiesta ma allo stesso tempo il server non restituisce uno status 404 quindi si crea una situazione non coerente ed il motore di ricerca non sa bene cosa fare. In questo caso devi fare in modo che o Google trovi la risorsa cercata, magari creando un reindirizzamento tra il vecchio ed il nuovo contenuto, o il server restituisca un codice 404.
Nel caso di 404 hard Googlebot si trova nella situazione in cui la risorsa richiesta non viene trovata ma non ha indicazioni sulla durata di questa condizione (temporanea o permanente?).
Nel caso di una situazione permanente la cosa corretta sarebbe restituire uno status code 410 in modo da indicare al motore di ricerca che la pagina richiesta non è più esistente e non lo sarà in futuro; in questo modo Google sa che deve eliminare la risorsa dall’indice.
Nel caso in cui la cancellazione di una risorsa è temporanea, puoi tranquillamente lasciare l’errore 404 e sarà Google a riscansionare la pagina.
Per tutti i casi di 404 generati da errori (link a pagine non esistenti, pagine spostate, etc..) la cosa migliore da fare è: 1) risolvere l’errore correggendo il problema che genera il 404 (es: link errato) 2) creare un reindirizzamento 301 tra la pagina 404 e la risorsa corretta.
In generale comunque a meno che non ci sia un grosso problema tecnico che genera una mole di 404 questo tipo di “segnali” non influisce in maniera negativa sul ranking del sito.
Grazie per la tua guida molto dettagliata… ho sempre usato la search console come strumento “secondario” (passami il termine). Dopo che mi hai illuminato con tutte queste ottimizzazioni che si possono fare cercherò di utilizzarlo un po di più 🙂 Grazie!!!