Il 16 maggio scorso Google ha annunciato l’introduzione del Knowledge Graph, un nuovo approccio semantico del motore di ricerca “which will help you discover new information quickly and easily” (vi aiuterà a scoprire nuove informazioni in modo rapido e semplice); la svolta di Google rappresenta un ulteriore passo del colosso di Mountain View verso la definizione di un search engine semantico in grado di fornire una serp intelligente capace di aggregare semanticamente le informazioni presenti nella rete.
Il nuovo Grafico della Conoscenza migliora la ricerca sotto 3 diversi aspetti:
- Trovare l’informazione giusta (restringere i risultati della ricerca solo per ciò che si sta realmente cercando);
- Fornire una sintesi adeguata e completa (riassumere contenuti rilevanti intorno al tema cercato tramite informazioni correlate);
- Andare in profondità ed estendere i risultati (aggiungere informazioni supplementari inreneti la ricerca che ci permettano di scoprire dati rilevanti).
Nell’immagine sopra è riportato un esempio di una serp con risultati semantici legati alla ricerca della parola chiave “Marue Curie”; il motore di ricerca è in grado di capire la nostra query fornendoci dei risultati correlati (in una scheda riassuntiva) come ad esempio informazioni sulle date di nascita e morte, informazioni sulla sua formazione, le scoperte scientifiche di maggiore rilevanza, il numero di figli e i premi vinti.
Il grafico della conoscenza aiuta anche a comprendere le relazioni tra le cose fornendo a primo impatto dati rilevanti ed utili all’utente (come un’anteprima di altri scienziati legati a Marie Curie).
Per la creazione di questo grafico semantico Google si è appoggiato a freebase (al quale è possibile iscriversi e contribuire) ed ai suoi open data grazie ai quali il motore di ricerca riesce ad estrapolare informazioni e creare correlazioni di dati; oltre a freebase i dati vengono estratti da Wikipedia, CIA World Factbook ed in futuro da altre fonti open source.
La svolta del Knowledge Graph rappresenta una scelta ben precisa da parte di Google che cambierà il modo di fornire i risultati e, di conseguenza, rappresenta una svolta anche in ambito seo.
Tra le novità per chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca ci sono da sottolineare alcuni punti inerenti il web semantico:
- I risultati sematici non sono più legati a keyword ma ad entità (basate su un vasto vocabolario di concetti e sinonimi), quindi continuare ad ottimizzare le pagine web nel “vecchio modo” diventa inutile se non controproducente (se la nostra attività viene scambiata per keyword stuffing);
- Una serp semantica si basa su dati open source e su correlazioni, quindi diventa necessario per chi fa seo produrre contenuti qualitativamente validi e distribuirli su diverse piattaforme (valide anch’esse);
- Google sta muovendo passi da gigante in ambito mobile anche in relazione al knowledge graph, di conseguenza diventa sempre più fondamentale un’ottimizzazione dei contenuti in ottica mobile.
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