Link-Building

Anatomia di un Link: capire il valore di un link per la SEO

Nella pagina dedicata alla SEO su questo sito spiego come l’attività di Posizionamento sui Motori di Ricerca si distingue tra attività On Site (ottimizzazione degli elementi interni ad un sito web come tecnologia, struttura, contenuto) e attività Off Site (ottimizzazione degli elementi esterni ad un sito web come i link in ingresso).

In particolare l’attività di SEO Off Site riguarda la cosiddetta Link Building (o Link Baiting, a seconda della modalità in cui è svolta), una vera e propria specializzazione della seo che ha molteplici obiettivi:

  • Posizionamento: creare dei link di valore che contribuiscono attivamente alla percezione che i Motori di Ricerca hanno rispetto al nostro sito web e che ci permette di scalare posizione nelle serp;
  • Brand Awareness: far conoscere il nostro sito tramite l’inserimento di link su altri siti o portali coerenti con il nostro business per diffondere la conoscenza della nostra azienda a potenziali clienti;
  • Traffico: creare dei link in grado di portare traffico qualificato al nostro sito.

Link-Building
Nel corso degli anni l’attività di Link Building ha subito molteplici cambiamenti dovuti principalmente al fatto che Google ha cercato in tutti i modi di penalizzare i link “mirati a manipolare il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google” (con relativi algoritmi costruiti ad hoc – vedi Panda).

La guerra iniziata da  Google contro i link artificiali ci fa capire come questo fattore sia determinante nell’ambito del posizionamento sui motori di ricerca. Per questo l’attività di Link Building non è mai morta come qualcuno si ostina a pensare ma si è trasformata avvicinandosi a modalità simili a quelle delle relazioni pubbliche (in giro vi capiterà di trovare termini come digital PR).

Di fatto però quanto un link contribuisca o meno ad aumentare il valore del nostro sito agli occhi di un motore di ricerca si basa su parametri oggettivi che è bene conoscere. In questo articolo provo a darvi una classificazione generale dei KPI legati alla Link Building.

Fattori inerenti il sito linkante

I fattori che analizziamo per primi sono quelli legati al sito che dovrebbe ospitare il nostro link e a quali sono i parametri da verificare per poter decidere se il sito target è adatto o meno al nostro scopo. (Ps: a fianco di ogni punto trovate uno strumento che potete utilizzare per la singola verifica).

  • Analisi della storia del sito:
    • Eventuali Penalizzazioni del sito: analizzare il traffico organico del sito nel tempo (Semrush.com) per vedere se ci sono stati balzi anomali e se questi balzi combaciano con particolari aggiornamenti degli algoritmi di Google;
    • Vecchi contenuti del sito: vedere se il sito in passato aveva contenuti completamente diversi da quelli attuali per cercare di capire se il sito è stato utilizzato per attività spam (Archive.org);
    • Vecchi proprietari del sito: capire se il sito ha fatto molti passaggi di mano (e quindi può essere stato sfruttato per attività seo spinte) o se è rimasto registrato per anni dallo stesso proprietario (Domaintools.com).
  • Analisi del valore del sito
    • Metriche di authority: assegnare un valore al sito sulla base di parametri oggettivi come ad esempio la Domain Authority e Page Authority (Moz.com);
    • Analisi del traffico organico del sito e posizionamento sui motori di ricerca (Semrush.com): capire se il sito riceve traffico organico dai motori di ricerca e come è posizionato (Semrush.com). Siti con molto traffico e buon posizionamento offrono un valore maggiore;
    • Età del dominio (Domaintools.com): un sito online da molti anni ha maggiore trust rispetto ad un sito recente;
    • Analisi di altri siti ospitati sullo stesso server: capire quali sono i nostri “vicini” (Domaintools.com). Condividere lo spazio con siti spam o con contenuti di dubbio gusto non è una buona cosa;
    • Backlinks in entrata al sito (Majestic.com): capire quanti e quali sono i link in ingresso verso il nostro sito target. Siti con un ampio numero di link (sia per quantità che per qualità) offrono un valore maggiore;
    • Link in uscita: analizzare se il nostro sito target linka siti autorevoli o sta linkando siti poco qualificati o addirittura spammosi (Majestic.com);
    • Tema del sito: capire se il sito target è coerente a livello semantico con l’argomento del sito che vogliamo linkare;

Oltre ai fattori inerenti il sito su cui vogliamo andare a posizionare il nostro link esistono una serie di fattori riguardanti il link stesso che contribuiscono in maniera positiva o negativa sulla riuscita della nostra attività. Tra le cose più importanti da analizzare ci sono:

  • Tipo di link: tecnologia con la quale viene inserito il nostro link all’interno del contenuto.
    • iframe: sconsigliato, non viene percepito come un link appartenente al sito dove si trova l’iframe;
    • javascriptsconsigliato, anche se oggi Google è in grado di analizzare meglio i contenuti js questo metodo non è molto adatto per attività di link building;
    • redirectsconsigliato, è meglio evitare reindirizzamenti tra siti quando si parla di link buislding. Anche se il redirect viene implementato nel modo corretto (es: 301) una minima dispersione di valore può esserci;
    • immagineaccettabile, un link tramite un contenuto immagine è un link che ha un buon valore lato seo soprattutto se utilizzate alcune accortezze (es: inserire nell’alt tag la focus key);
    • htmlconsigliato, il link più diffuso ed il migliore in assoluto è il classico a href dove è possibile personalizzare ancora, inserire tag rel e molto altro.
  • Posizione del link nel sito:
    • Sitewide: i link sitewide sono quei link posizionati in contenuti del sito che si ripetono (es: header, sidebar e footer). Se non implementati nel modo giusto (es: evitare anchor text a chiave esatta, proporzione rispetto a link non sitewide) possono essere visti da Google come link spam.
    • Contenuto: i link posizionati nel contenuto della pagina sono i migliori perché offrono un contesto di analisi rispetto al link stesso (es: testo introno al link).
  • Posizione del link nella pagina: un link posizionato più in alto può offrire un valore aggiunto rispetto ad un link posizionato più in basso, soprattutto se ci sono molti link in uscita nel contenuto.
  • Anchor Text: testo utilizzato come ancora per il link. Dopo il Penguin Update i link a chiave esatta sono stati demonizzati. Come sempre la verità sta nel mezzo: se avete il 50% dei link con stesso anchor text su kw transazionale (hotel roma) è chiaro che c’è qualcosa di innaturale (a meno che non vi chiamate Hotel Roma!)
    • Focus Keyword: anchor text con parola chiave del vostro prodotto servizio. Dovrebbero avere un perso % molto minore rispetto ad altrei anchor text e la focus kw dovrebbe essere utilizzata in diverse varianti (es: sinonimi).
    • Brand o Dominio: anchor text con il nome della vostra azienda o con l’url del sito web.
  • Testo intorno al link: il testo intorno al link in uscita dovrebbe trattare lo stessa argomento del sito linkato per offrire una corrispondenza semantica;
  • Stile del link: il link dovrebbe essere facile da individuare e non nascosto rispetto al contenuto della pagina (es: link con stesso colore del stesso possono essere visti da Google come tentativi di manipolazione);
  • Attributo rel: follow e noffolow sono valori assegnabili all’attributo rel del link per indicare ai motori di ricerca se quel link deve essere o meno seguito.
    • Follow: significa che Google trasferisce l’anchor text e PageRank al sito linkato. Dal punto di vista SEO è la tipologia di link utile al posizionamento ma deve essere bilanciato con link di tipo nofollow (sempre per il tema artificiosità dei link).
    • Nofollow: significa che Google non trasferisce l’anchor text o PageRank al sito linkato. Dal punto di vista SEO questi link hanno poco valore ma contribuiscono comunque al valore complessivo del profilo link del vostro sito.

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