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I link sono uno degli elementi più utili all’interno di un sito in quanto permettono all’utente di approfondire aspetti legati al contenuto che sta fruendo e navigare tra le varie sezioni di uno o più siti. I link sono anche uno degli elementi che Google tiene maggiormente in considerazione quando si parla di SEO e questo proprio perché di per sé i collegamenti in entrata ed in uscita di un sito sono un indice di quanto quel sito sia popolare nell’ecosistema del “web”.
Ma non tutti i link sono uguali e non tutti vengono utilizzati allo stesso modo. Ad esempio quando si parla di Audit di un sito, uno dei parametri che viene analizzato è il numero dei link interni ed esterni di ogni pagina. Ma un’analisi che si ferma al solo numero può non rappresentare un dato completo per effettuare delle considerazioni; un aspetto secondo me fondamentale da analizzare è quanto ciascuno di quei di link viene effettivamente utilizzato e quali sono i link più efficaci (analizzando ad esempio le posizioni, gli anchor text, le pagine di destinazione e così via).
Questo tipo di analisi non è immediata e non può essere fatta con un semplice tool; ma con un po’ di pazienza e con l’utilizzo di alcuni strumenti in combinazione tra loro possiamo effettuare un’analisi di quanto le nostre pagine sono efficaci rispetto ai link che contengono.
Gli strumenti che utilizzeremo per questa attività sono:
- Google Tag Manager;
- Google Analytics;
- Due strumenti di Audit SEO: Screaming Frog e Visual Seo Studio;
- Excel (o un foglio di calcolo di altro tipo).
Fase 1: creazione dei Tag di Tracciamento dei Click su Google Tag Manager
Questa fase prevede che sappiate un minimo cosa sia Google Tag Manager e come funziona. Se così non è ti consiglio di dare uno sguardo alle mie guide su Google Tag Manager e prenderci un minimo la mano.
Quello che faremo è creare 2 Tag Google Analytics di tipo evento che inviano a GA un evento ogni volta che un utente clicca su un link interno o esterno al nostro sito. Ogni tag viene attivato da un attivatore che riconosce il tipo di link cliccato (interno o esterno).
Il primo Attivatore lo chiamiamo Attivatore Click Link Outbound (o esterno).
Andate su Attivatori -> Nuovo e create un attivatore di:
- Tipo: Clic – Solo Link;
- Si attiva su: Click url non contiene il dominio del vostro sito (senza www).
Ora creiamo il Tag Evento Google Analytics che chiamiamo Evento Click Link Outbound (o esterno).
Andate su Tag -> Nuovo Tag e create un tag di:
- Tipo: Universal Analytics;
- Categoria: Click Link Outbound;
- Azione: {{Click URL}} – {{Click Text}};
- Etichetta: {{Page URL}}.
Ora procediamo alla creazione del secondo attivatore che chiameremo Attivatore Click Link Inbound (o interni)
Andate su Attivatori -> Nuovo e create un attivatore di:
- Tipo: Clic – Solo Link;
- Si attiva su: Click url contiene il dominio del vostro sito (senza www).
A questo punto abbiamo una scelta da fare; dobbiamo decidere se tracciare tutti i click interni compresi quelli di “servizio” tipo menù, footer, etc.. o se tracciare solo alcuni click.
Nel mio caso (immagine sopra) ho deciso di escludere tutti i tipi di click sulle voci di menù. Per farlo ho sfruttato la possibilità che ci da Google Tag Manager di utilizzare i selettori css.
Ho analizzato con la Console di Google Chrome le voci del menù del mio sito per identificare gli elementi comuni:
Tutte le voci di menù sono elementi a (3) facenti di parte di elementi con classe menu-item (2) a loro volta facenti parte di una lista non ordinata ul (1).
- In questo caso il mio tag si attiva su Click Element non corrispondente al selettore CSS ul .menu a
Un’alternativa può essere di utilizzare il selettore CSS per includere solo i click su link facenti parte di una sezione specifica, come ad esempio il contenuto principale. Ipotizziamo che la sezione principale del vostro sito abbia una classe sezione-principale, la regola sarebbe. Click Element corrispondente al selettore CSS .sezione-principale a
Ora creiamo il Tag Evento Google Analytics che chiamiamo Evento Click Link Inbound (o interno) che sarà speculare al tag precedente cambiando semplicemente il tipo di attivatore (invece che l’attivatore per i link esterni utilizziamo quello per i link interni).
Se la procedura è stata eseguita correttamente da questo momento in poi all’interno della sezione Comportamento -> Eventi di Google Analytics inizierete a vedere degli eventi di tipo Click Link Interno e Click Link Outbound (esterno).
Fase 2: esportazione dei dati sui link dagli strumenti di Audit
In questa seconda fase ci occupiamo di estrarre delle informazioni dal nostro sito circa i link in entrata ed in uscita per ogni singola pagina.
Per fare questa operazione ci appoggiamo a 2 strumenti: Screaming Frog e Visual Seo Studio. La scelta del doppio tool dipende dalla volontà di rimanere in un ambito gratuito in quanto Screaming Frog nella versione free permette di analizzare un massimo di 500 url senza la possibilità di filtrare a monte il tipo di link da analizzare (quindi scansiona di tutto, comprese immagini e file di varia natura con i quali è facile raggiungere il limite imposto). Al contrario Visual Seo Studio che ha anch’esso un limite di 500 url fa un filtro a monte sul tipo di pagine scansionate limitandosi alle risorse html e ripulendo tutto il resto.
Per prima cosa lanciamo Visual Seo Studio.
- Esploriamo il dominio di nostro interesse;
- Una volta terminata la scansione impostiamo la vista di tipo tabellare;
- Procediamo all’esportazione in Excel (o csv).
A questo punto abbiamo un foglio di calcolo contenente le pagine del nostro. Possiamo applicare dei filtri per rimuovere tutte le risorse che hanno stato diverso da 200 ed eliminare eventuali pagina che non ci interessano (es: paginazioni).
Quando abbiamo la nostra lista di url (che per un massimo di 500, sennò sforiamo il limite della versione gratuita) la copiamo ed apriamo Screaming Frog.
Ci rechiamo nella sezione Mode -> List
Clicchiamo sul pulsante Upload -> Enter manually
E dopo aver incollato la nostra lista di url lanciamo la scansione al termine della quale avremo una lista completa dei nostri url scansionati.
Ora non ci rimane che esportare il file in formato Excel.
Apriamo il nostro file e ripuliamolo da tutte le colonne superflue, i dati che ci servono sono:
- Address: ovvero l’url della pagina;
- Inlinks (link in ingresso): numero di collegamenti interni all’URI. “Collegamenti interni” sono collegamenti che indirizzano a un dato URI dello stesso sottodominio che viene sottoposto a scansione;
- Outlinks (link interni in uscita) : numero di internal outlinks dall’URI. Gli “Internal Outlinks” sono i collegamenti da un dato URI a un’altra URI del sottodominio sottoposto a scansione;
- External Outlinks (link esterni in uscita): numero di outlinks esterni dall’URI. Gli “External Outlinks” sono i collegamenti da un dato URI a un altro sottodominio.
Il file finale che avremo sarà simile al seguente.
Fase 3: esportazione dei dati sui click da Google Analytics
Nella fase 1 abbiamo impostato degli eventi Google Analytics che permettono di tenere traccia dei click effettivi su ciascun link interno ed esterno.
Ora dobbiamo esportare questi dati da Google Analytics ed importarli nel file Excel che abbiamo preparato poco fa. Il metodo più semplice per farlo è creare un Report Personalizzato Google Analytics con le informazioni sulla pagina e sugli eventi di tipo click sui link.
Andiamo in Personalizzazione -> Rapporti personalizzati e clicchiamo su +Nuovo Rapporto Personalizzato.
I dati che ci servono per il rapporto sono:
- Dimensioni: Pagine e Categoria Evento;
- Metriche: Totale Eventi;
- Filtri: Includi Categoria Evento esatta Click Link Interno (ovvero il nome del nostro evento per i link interni).
La stessa operazione va ripetuta per il Report sui click esterni che è speculare al precedente tranne che per il filtro che sarà Includi Categoria Evento esatta Click Link Outbound (o esterno).
Una volta che i report sono pronti ci basta selezionare l’intervallo di tempo che vogliamo analizzare (1 settimana, 1 mese, etc..) ed esportare il dato in Excel tramite l’apposita funzione esporta (ricordatevi di visualizzare a monitor tutte le righe disponibili nel report Excel tramite il filtro in basso a destra).
Ora ripetiamo la stessa operazione con il secondo report ed alla fine avremo 2 file Excel contenenti due diverse tabelle, una per i Click sui Link Interni ed una per i Click sui Link Esterni.
A questo punto per effettuare la nostra analisi dobbiamo combinare tutti i dati che abbiamo nei vari fogli excel.
Fase 4: Analisi dei Dati con Excel
Nel file Excel di partenza (l’export di Screaming Frog) creiamo 2 nuovi fogli ed incolliamoci i dati esportati da Google Analytics.
A questo punto avremo un file Excel con 3 fogli:
- Export Screaming Frog;
- Click Link Interni;
- Click Link Esterni.
Per combinare i dati tra loro ci serve però di allineare l’url delle pagine di Google Analytics (solo path senza dominio) a quello di Screaming Frog (che è completo di dominio).
Per farlo all’interno dei fogli Click basta creare una nuova colonna B contenente il nome del dominio, lasciare su C il percorso pagina e nella colonna A inserire una formula di concatenazione =CONCAT(B2;C2). In questo modo abbiamo una situazione come quella sotto.
Ripetiamo la stessa operazione per l’altro foglio.
A questo punto nel foglio Export Screaming Frog andiamo a creare 2 nuove colonne in coda alle esistenti che saranno:
- Click Link Interni;
- Click Link Esterni.
Per importare i dati nel foglio utilizzeremo la funzione Cerca Verticale di Excel che sarà:
- In corrispondenza della colonna Click Link Interni sarà =CERCA.VERT(A2;’Click Link Interni’!A:D;4;FALSO);
- In corrispondenza della colonna Click Link Esterni sarà =CERCA.VERT(A2;’Click Link Esterni’!A:D;4;FALSO).
Il nostro file finale sarà così:
Una volta che abbiamo i dati completi possiamo combinarli tra loro per effettuare analisi di vario tipo come ad esempio:
Efficacia dei link esterni in uscita (n° link esterni cliccati in uscita rispetto a n° totale link esterni in uscita)
Efficacia dei link (rapporto tra n° link complessivi e n° link cliccati)
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Sono un Consulente in Digital Marketing con oltre 10 anni di esperienza. Mi occupo di progettare e sviluppare strategie digitali per Piccole e Medie Imprese per aiutare le aziende ad ottenere il massimo ritorno dagli investimenti nei canali online.
Ciao Stefano, un articolo davvero ben fatto e molto utile. A tal proposito vorrei chiederti una mano sull’evento “click link outbound”. In particolare non capisco come inserire “variabile universal analytics”in corrispondenza del campo “impostazioni di Google Analytics”. Sarà cambiata qualche impostazione su Google Data Studio? Ti ringrazio
Ciao Dario,
nel Tag che vai a creare, nella sezione Impostazioni di Google Analytics, hai la possibilità di selezionare o creare la variabile Universal Analytics che sostituisce la vecchia modalità di gestire GA con singolo tag. Questa Variabile memorizza al suo interno le impostazioni relative ai tag GA, così se hai bisogno di effettuare una modifica non devi più farla su ogni singolo tag a solo sulla variabile.
La funzione Override ti permette invece di eseguire l’override dei singoli campi per la variabile Google Analytics facendo una sostituzione di quelli che sono i parametri della variabile creata. Va usata solo nel caso hai necessità di impostare parametri differenti da quelli inseriti nella variabile.
Se è la prima volta che creo i la variabile GA lo puoi fare da Variabili > Nuova > Configurazione variabile > Tipo di variabile > Impostazioni di Google Analytics.
Stefano