Google Tag Manager

Google Tag Manager: a cosa serve e come utilizzarlo

Articolo aggiornato a gennaio 2019

Se vi è capitato di leggere altre volte questo blog vi sarete sicuramente imbattuti in articoli riguardanti Google Analytics; mi capita spesso di trattare temi di analytics in quanto ritengo che per chi si occupa di web marketing è fondamentale imparare a conoscere la propria audience e ciò può avvenire solo attraverso un monitoraggio ed un’analisi costante.

Nell’ambito della Web Analytics (o forse è meglio dire Digital Analytics) Google Analytics è sicuramente lo strumento più noto ed utilizzato. Nonostante la grande diffusione di questa piattaforma però, sono in pochi coloro che sanno sfruttarla al meglio in quanto, anche se semplice da utilizzare nelle sue funzioni standard, lo strumento offre anche una moltitudine di opzioni avanzate più complesse da gestire.

Tra le moltissime caratteristiche che Google Analytics offre alcune tra le più interessanti sono gli obiettivi e gli eventi Analytics che implementati sul proprio sito permettono di monitorare le azioni compiute dagli utenti, dal click su un bottone fino all’invio di una email.

L’utilizzo di questi strumenti presuppone però l’implementazione sul sito di specifici codici di tracking che devono essere eseguiti solo in determinate condizioni; questi codici solitamente vengono gestiti in modalità hard code dagli sviluppatori che li integrano nel codice sorgente del sito (con tutta una serie di conseguenze).

Col passare del tempo e con l’aumentare dei sistemi di tracciamento (pensiamo che ogni piattaforma di terze parti prevede l’integrazione di snippet sul sito) è diventato sempre più necessario avere uno strumento in grado di gestire in modo snello questa miriade di codici. Ed è così che alla fine del 2012 Google ha lanciato il Tag Manager, uno strumento nato con l’obiettivo di facilitare la gestione dei tag all’interno di un sito web.

Google Tag Manager

Google Tag Manager: come funziona

In poche parole Google Tag Manger è una piattaforma che permette di gestire direttamente dalla sua interfaccia tutti i codici che è necessario integrare su un sito web. Una volta inserito il solo snippet di GTM non serve più dover mettere mano al codice del sito per poter integrare sistemi di terze parti come strumenti di tracciamento o codici pubblicitari.

Come puoi immaginare questo nuovo sistema permette di ottimizzare di gran lunga i tempi di implementazione dei tag e soprattutto consente di evitare errori o duplicazioni di snippets.

Tra i vantaggi più rilevanti che Google Tag Manager offre ti segnalo:

  • Compatibilità con i più comuni tag di terze parti;
  • Ottimizzazione dei processi di caricamento e caching del codice;
  • Alta flessibilità e automazione grazie all’utilizzo di regole e macro;
  • Possibilità di testare i tag prima di pubblicarli e poter condividere l’ambiente di lavoro con altre persone.

Prima di spiegarti come utilizzare Google Tag Manager ti illustro brevemente come funziona.Funzionamento Google Tag Manager

Il funzionamento di GTM è basato su oggetto chiamato Data Layer, in italiano Livello di Dati, che è a tutti gli effetti il modo in cui il sito riesce a condividere le informazioni con Google Tag Manager e viceversa.

Una volta configurato un Tag (poi ti spiego cos’è) questo viene eseguito sul sito in base a delle regole specifiche trasmettendo le informazioni necessarie attraverso il Data Layer.

Oltre a questo oggetto che è parte integrante della piattaforma e viene inizializzato nel momento in cui inseriamo lo snippet GTM sul nostro sito Google Tag Manager è basato su altri 3 elementi principali:

  • Tag (definiscono il cosa, sono le funzioni che vengono eseguite sul sito: es, Google Analytics);
  • Attivatori (definiscono il dove, e quando, sono le regole che scatenano i tag);
  • Variabili (definiscono il come, sono gli elementi che contengono le informazioni necessarie ai nostri scopi).

Tutti questi elementi sono configurabili direttamente dall’interfaccia di GTM. Una volta impostati i tag, quando l’utente visita il nostro sito, Google Tag Manager inizia a collezionare le informazioni che abbiamo preimpostato e tramite il datalayer struttura tali informazioni e le rende disponibili sia per essere gestite negli attivatori che per essere trasmesse a sistemi terzi (es: Google Analytics).

Google Tag Manager: come implementarlo

Per iniziare ad utilizzare il Google Tag Manager è sufficiente registrarsi alla pagina http://www.google.com/tagmanager/, ed aggiungere un primo account scegliendo il nome, il Paese e successivamente il tipo di contenitore (web, app o amp).

Una volta creato il contenitore ti verrà mostrato il codice del Google Tag Manager composto da 2 diversi snippets da inserire sul sito rispettivamente nelle sezioni <head> e <body>. Questo sarà l’unico codice che dovrai inserire manualmente sul sito (o tramite plugin).

Installa GTM

A questo punto sei pronti ad installare il tuo primo tag che nel mio esempio sarà il codice di tracciamento di Google Analytics.

Ricordati di cancellare dal tuo sito tutti i codici inseriti manualmente che verranno sostituiti dai tag GTM (come ad esempio il codice di tracciamento di Analytics o il codice di monitoraggio delle conversioni di AdWords).

Primi passi con GTM: installare Google Analytics

Accedi all’interfaccia di Google Tag Manager, recati nella sezione Tag e clicca su Nuovo.

Inserisci il nome del tag es, “Universal Analytics” e nella sezione Configurazione Tag seleziona dall’elenco a discesa il tipo di codice che vuoi utilizzare: Universal Analytics o Google Analytics Classico.

Tag Google Analytics

Una volta selezionato il tipo di tag seleziona come Tipo di monitoraggio -> Visualizzazione Pagina e nella sezione Impostazioni di Google Analytics crea una Nuova Variabile.

Variabile Analytics

Nella sezione ID Monitoraggio inserisci l’ID di monitoraggio del tuo account Google Analytics (lo trovi in GA sotto Amministrazione -> Informazioni sul Monitoraggio -> Codice di Monitoraggio). In Dominio cookie se non hai bisogno di configurare manualmente il tuo dominio lascia l’impostazione auto.

Nella sezione Altre impostazioni puoi inoltre configurare i parametri aggiuntivi come Ecommerce, Metriche personalizzate, Dimensioni personalizzate, etc..

Configurazione Variabile Google Analytics

Ora che hai impostato contenitore e tipo di tag entra in gioco una delle funzioni del Tag Manager ovvero la “regola di attivazione” che è quell’istruzione che segnala al tag manager quando far visualizzare il tuo nuovo tag. Visto che in questo caso si tratta del codice di monitoraggio di Google Analytics il codice dovrà essere eseguito su tutte le pagine del tuo sito.

Vai quindi nella sezione Attivazione e clicca sull’icona matita.

Attivatori

Di base trovi sempre l’Attivatore All Pages (tutte le pagine). Selezionalo e salva il Tag.

Per testare che il Tag di Analytics venga eseguito correttamente e che GTM sia configurato nell’interfaccia di GTM clicca sul tasto Anteprima e naviga il tuo sito in una nuova scheda.

Controllo Anteprima GTM

In basso sulla finestra del browser si aprirà un box di anteprima del Google Tag Manager. Verifica se nella sezione Tags Fired On This Page (Tag Eseguiti su Questa Pagina) viene attivato il tag relativo a Google Analtytics.

Se vedete vedi il Tag non ti resta che Pubblicare il contenitore cliccando sul tasto Invia visibile in altro a destra nell’interfaccia GTM.

Un ulteriore controllo per testare il corretto funzionamento del tag lo puoi eseguire tramite Google Analytics. Vai nella sezione Rapporti -> In tempo reale e navigando il sito controlla se il sistema rileva la tua visita.

Tempo Reale GA

Per verificare se su un qualsiasi sito web GTM è presente ed installato correttamente puoi scaricare ed utilizzare l’estensione di Google Chrome, Google Tag Assistant.

Ora che hai installato il monitoraggio di Google Analytics puoi installare tutti gli altri tag di cui hai bisogno. Buon lavoro!

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